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 Oggetto del messaggio: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: dom 13 apr, 2008 09:36 
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Braccia rubate all'agricoltura!
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Questo era tutto materiale per il MAD (movimento anti dio), ma essendo fallito il progetto non mi resta che postarlo qua. :(

Premessa: Questa segnalazione non vuole essere in nessun modo "offensiva" nei confronti di nessuno. La libertà di parola,di pensiero,di espressione,sono proprie dell'uomo,diritti inalienabili,che vanno rispettati,condivisi o meno che siano. Ci è concessa la possibilità di "sentire una campana diversa",rispetto a tutto quello che ci è stato inculcato fin dalla nascita. Leggere,conoscere,scoprire,condividere,approfondire o criticare,è nelle nostre piene facoltà. Ognuno scelga la sua via senza imporla agli altri.

Titolo: La Favola di Cristo - Inconfutabile documentazione della non esistenza di Gesù
Autore: Luigi Cascioli


Presentazione: "Nel quadro della recente letteratura ateistica si evidenzia, per originalit? e per una inoppugnabile documentazione storica, accompagnata da uno stringente e rigoroso filo logica razionale, il testo la ?Favola di Cristo? di Luigi Cascioli.
Nessuno prima di lui, partendo dalla considerazione della Bibbia come semplice narrazione leggendaria entro la quale viene inventato e sovrapposto il culto monoteista per scopi politici, ? arrivato a dimostrare la non esistenza di Ges? Cristo.
Per arrivare a questa conclusione, l'autore non ha soltanto effettuato una esegesi razionale e approfondita dei ?Libri Sacri?, dei ?manoscritti di Kimberth Qumran? e dei Culti dei Misteri pagani, ma ha utilizzato anche una larga documentazione tratta dagli scritti degli storici dell'epoca, quali Giuseppe Flavio, Filone Alessandrino, Plinio il Vecchio.
La Favola di Cristo in realt? ? il dossier depositato presso il tribunale in riferimento alla querela dell?autore verso un ministro della chiesa.
Per la prima volta che nella storia dell'uomo viene perseguita una religione in maniera diretta e concreta in un processo che si concluder? con una sentenza riguardante reati ben specifici e definiti, quali l'abuso della credulit? popolare (art. 661 C.P) e a sostituzione di persona (art.494 C.P.).
Il processo ? salito alla ribalta mondiale. Moltissimi servizi giornalistici sul caso Luigi Cascioli e sul libro ?La favola di Cristo ? Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Ges?? sono stati realizzati dalle emittenti televisive, network, radio e giornali della carta stampata da: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Danimarca, Svezia, Spagna, Germania, Svizzera Austria, Russia, Australia, Colombia, Per?, Arabia Saudita, Qatar.
Ne hanno parlato le piu? prestigiose testate mondiali come la Cnn, Washington Post, Times.
Solo in Italia ? stato dimenticato, ma questo non sorprende nessuno.
Come ? stato detto da molti ,?La Favola di Cristo?, segna l'inizio di quell'era post cristiana di cui tutte le persone di buona volont? ne hanno sollecitato l'avvento.
Tutte le discussioni riguardanti l'esistenza di Ges? sono state spazzate via dal libro di Luigi Cascioli con le prove inconfutabili della sua non esistenza.
Per quanto questo libro possa essere disdegnato e condannato da chi della menzogna ne ha fatto base della propria morale, le verit? che in esso sono contenute non potranno mai pi? essere annullate e cancellate dalla storia dal momento che esse sono state ormai rivelate e divulgate attraverso gli esemplari gi? distribuiti.

Ateismo contro Cristianesimo

Ateismo attacca cristianesimo con una denuncia contro la Chiesa Cattolica sostenitrice di un'impostura basata su falsi documenti, quali la Bibbia ed i vangeli, attraverso la violenza dell'inquisizione e il plagio ottenuto con l'esorcismo, il satanismo e altre superstizioni.

Luigi Cascioli, dopo aver dimostrato in maniera indiscutibile nel suo libro "La Favola di Cristo" che i fatti presentati come veri dalle Sacre Scritture sono in realt? dei falsi, primi fra questi quelli inerenti la figura di Ges? detto il Cristo che ? stata costruita sulla persona di certo Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo della Casta degli Asmonei, sedicente discendenti della stirpe di Davide, conclude i suoi studi con una denuncia contro la Chiesa Cattolica, nella persona di Don Enrico Righi, parroco-rettore della ex. Diocesi di Bagnoregio (VT), per abuso della credulit? popolare (Art. 661 C.P.) e sostituzione di persona (Art. 494 C.P.)

La querela ? stata depositata al Tribunale di Viterbo l'11 settembre 2002.

Grazie all'intervento del Tribunale di Perugia sulle assurde richieste di archiviazione del Pubblico Ministero Dott. Renzo Petroselli, si ? ottenuta l'iscrizione di Don Enrico Righi nel registro degli indagati.

Luigi Cascioli ha presentato ricorso presso il Tribunale di Strasburgo in data 18/03/2006. Il Dottor Giovanni Di Stefano,tra i pi? grandi avvocati in diritto internazionale,ha assunto la difesa di Luigi Cascioli nel ricorso.

L'ateismo di Luigi Cascioli

Se io combatto le religioni non ? perch? esse sostengono l?idea di un Dio inesistente, ma perch? esse fondano su questa chimera una morale basata sulla stagnazione e sul regresso.
Perch? dovrei io oppormi a un Dio, anche se non esiste, se fosse portatore di benefici? Perch? dovrei io attaccare il cristianismo se le sue leggi esortassero gli uomini a crescere, a perfezionarsi e quindi a evolversi?
Che il cristianismo s?opponga a l?evoluzione intellettuale e scientifica attraverso la negazione dell?esperienza ? un?evidenza dimostrata dal fatto che, mettendo la perfezione come punto di partenza e non di arrivo, essa impedisce agli uomini di maturare costringendoli a rimanere sempre dei bambini.
?Ego te baptizo?, dice il prete immergendo nell?acqua la testa del catecumeno, ? Da questo momento tu sei un uomo senza peccato, un essere perfetto e tale tu rimarrai se seguirai i miei precetti Sar? soltanto attraverso le mie leggi che tu potrai conoscere e seguire la verit??.
?? attraverso le leggi che mi furono imposte, e non per un?esperienza personale, che io conobbi il peccato?, dice S. Paolo ai Corinti, e la Chiesa conferma l?esclusione della ragione nella ricerca della conoscenza decretando: ?Degenerati saranno coloro che cercheranno la verit? al di fuori delle mie leggi?.

D?altronde non ? lo stesso Cristo che dice: ?Beati coloro che credono senza comprendere, beati i poveri di spirito perch? di essi sar? il regno dei cieli??.
Negando il libero arbitrio e negando a l?uomo la possibilit? di conoscere ci? che ? male e ci? che ? bene attraverso l?esperienza, il cristianesimo costringe gli uomini a uno stato di immaturit?, direi d?infantilismo, tale da permettergli di caricarli come dei bambini resi docili dalle minacce di severe punizioni, sui vagoni di un treno senza finestre che, seguendo un itinerario gi? tracciato, termina in quell?abisso rappresentato dal nulla nel quale pone, come ricompensa di un?ubbidienza cieca ed insensata, la beatitudine eterna.
Questa ? la vera immoralit? del cristianismo dalla quale derivano tutti i mali che tormentano la societ?: impedire agli uomini di maturare attraverso una propria esperienza.


Luigi Cascioli, promuovendo un processo con formale denuncia-querela presso un tribunale civile perch? sia riconosciuta la non esistenza di una delle tre persone della Trinit?, cio? Ges?, realizza il primo processo contro Dio ricorrendo non ad argomentazioni puramente teoriche, come finora era stato fatto nel passato, ma portando prove che, tratte da una realt? storica, risultano evidenti e quindi non pi? discutibili.

Il libro ?LA FAVOLA DI CRISTO?, dopo aver dimostrato con dovizia di argomenti la NON esistenza di Ges?, termina con una denuncia contro i ministri della Chiesa affinch?, in seguito ad una sentenza di tribunale, sia definitivamente bandita dalla societ? la grande impostura del Cristianesimo.

L?assurdo della Trinit?, che la teologia era riuscita fino ad ora a sostenere eludendo la ragione e il buon senso con quell?escamotage che si chiama ?mistero?, viene confermato in tutta la sua utopia e stravaganza dal libro ?LA FAVOLA DI CRISTO? attraverso un?inoppugnabile documentazione storica dimostrante la non esistenza della sua seconda persona: Ges?.

Molti sono coloro che, dopo aver letto ?LA FAVOLA DI CRISTO?, hanno affermato che questo libro, distruggendo la figura di Cristo, oltre che a determinare la fine del cristianesimo, far? vacillare non solo le altre due fedi monoteiste (ebraismo e islamismo), ma anche tutte le altre per quelle analogie fiabesche che accomunano tutte le religioni.
Soltanto annullando la ragione si pu? imporre una morale (falsa morale) basata su verit? che, non essendo dimostrabili (dogmi), sono da considerarsi puramente astratte ed utopiche come, una fra le tante, quella riguardante l?esistenza di una vita dopo la morte che, in seguito al giudizio di un Dio, pu? rappresentare per ogni uomo un?eternit? di felicit? o di dolore.

Nota: Questo libro è acquistabile solo attraverso l'autore tramite l'omonimo sito personale.

LINK: <a href=' eBook.Ita.La.Favola.di.Cristo.Completo Extra.By.TheBlAcKAnGeL.rar (1.87 MB)'>eBook.Ita.La.Favola.di.Cristo.Completo Extra.By.TheBlAcKAnGeL.rar</a> (1.87 MB) <a href="http://www.emugle.com/details.php?f=9630a1e7079969369dbf6a31d1e13c30" target="_blank"></a>

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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: dom 13 apr, 2008 13:12 
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Nel numero qualche post valido?!?!
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Iscritto il: sab 18 ago, 2007 23:00
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sto libro un po' mi spaventa, ma penso ke lo leggerò interessata, visto ke da piccino ti costringono a studiare bibbia e vangeli, mi sembra qnto meno corretto sentire la parte opposta

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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: dom 13 apr, 2008 19:02 
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Brava Scilla ! L'autore non vuole convincere nessuno a fare niente, vuole solo essere "il rovescio della medaglia".
E poi per me è veramente UN GENIO che ha querelato la chiesa praticamente per TRUFFA !!!!! :o :good:

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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 06:08 
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Iscritto il: lun 12 dic, 2005 00:00
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Non l'hanno ancora ammazzato? strano ^^
Come dicevo a Luther martedi scorso, per tutti i crimini contro l'umanità di cui s'è macchiata la chiesa cattolica, le sue pratiche e le sue convinzioni dovrebbero essere vietate per legge in tutti i paesi del mondo al pari se non più del nazzismo. E nel processo non di truffa o di abuso di credulità si dovrebbe parlare, ma di crimini contro l'umanità, genocidio e pulizia etnica.

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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 08:22 
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Parole "sante" :D , Infatti Lin pensavo anche a te quando leggevo sto libro, comunque sono quasi alla fine ed è veramente un capolavoro ...leggitelo !!!

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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 09:38 
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Ho MOLTO tempo libero...
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Messaggi: 546
Località: Ivrea
Premetto che non ho approfondito seriamente l'argomento e che ho un'idea abbastanza negativa dell'istituzione ecclesiastica (se Gesù è realmente esistito, sicuramente la Chiesa Cattolica non ne incana lo spirito, basta leggere i Vangeli, reali o no che siano, per rendersi conto della profonda dissonanza)
Detto ciò, per amore di completezza e per evitare i "bias di conferma", ho fatto una breve ricerca su Internet è ho trovato lo scritto "La favola di Cascioli", che contiene la controcritica di Don Silvio Barbaglia, docente di Scienze bibliche presso il Seminario San Gaudenzio della diocesi di Novara.
Tra l'altro su Wiki si trova
"Cascioli presenta quindi ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo, che ha accettato di discutere il suo caso, ma ha dovuto chiudere la pratica per decorrenza dei termini di presentazione della documentazione necessaria."
Probabilmente comuque leggerò entrambi i documenti, l'evento (o presunto tale) che ha cambiato la storia del mondo merita qualche approfondimento.
Credo purtroppo che sia difficile, senza una profonda conoscenza dell'argomento, giudicare una diatriba che dura da secoli, si rischia di innamorarsi di una tesi per questioni più emotive che cognitive (e con questo non mi linciate, magari avete fatto studi coi controcazzi per creare il MAD, nel qual caso sono curiosissimo).
Io personalmente ho letto i Vangeli (non la Bibbia, non ce la faccio) e ho trovato passaggi estremamente interessanti e positivi, sicuramente innovativi 2000 anni fa.
Poi, ribadisco, non ho trovato alcuna coerenza nel comportamento della Chiesa (come istituzione, ci sono figure notevoli ma che purtroppo sono oscurate dal clero romano), che pare abbia fatto di tutto per cancellare il messaggio originale, quasi un comportamento reazionario nei confronti del suo presunto fondatore.

In definitiva, viva il libero arbitrio, preferisco essere dannato per le mie idee che salvato per quelle di un'altro.

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 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 10:41 
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Iscritto il: lun 12 dic, 2005 00:00
Messaggi: 2251
Alla controcritica di Don Barbaglia, Cascioli ha risposto con una conferenza stampa dove smonta la risposta del prete citando gli stessi vangeli e relativi atti.
http://video.google.it/videoplay?docid= ... 0449144943

Don, ecco la tua prossima lettura: http://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Meslier

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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 12:44 
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Iscritto il: lun 12 dic, 2005 00:00
Messaggi: 2251
Jean Meslier fu un prete francese vissuto tra la fine del 1600, inizi del 1700. Nulla di rilevante sulle sue opere in vita, mentre invece fece molto scalpore quanto rivelò alla sua morte. Egli infatti costretto dal giuramento alla chiesa di Roma non potè in vita confessare quanto scoperto, ma lasciò un testamento. Nel suo testamento spirituale, il sacerdote chiedeva scusa ai propri fedeli per quanto aveva predicato in tutta la vita, per aver mentito esercitando la professione di prete.

Il testamento, un vero e proprio libro dove si evidenziano falsità e incongruenze contenute nei vangeli, può anche essere acquistato:
Jean Meslier, Il Testamento. Le ultime volontà di un prete ateo, comunista e rivoluzionario del '700, a cura di Itala Tosi Gallo, La Fiaccola, Ragusa, 1989.

Il testamento di Jean Meslier si articola in otto parti fondamentali:

1. Non sono che invenzioni umane.
2. La fede, "credenza cieca", è un principio di errori, di illusioni e di raggiri.
3. Falsità delle presunte visioni e rivelazioni divine.
4. Vanità e falsità delle presunte profezie dell'Antico Testamento.
5. Errori della dottrina e della morale della religione cristiana.
6. La religione cristiana autorizza le prepotenze e la tirannia dei grandi.
7. Falsità della presunta esistenza della divinità.
8. Falsità dell'idea della spiritualità e dell'immortalità dell'anima.

Il libro uscì nel 1729, dopo la morte di Meslier, ma egli vi aveva lavorato per gran parte della sua esistenza.

Alcune frasi del libro:
Cita:
.Io vorrei, e questo sia l'ultimo ed il più ardente dei miei desideri, io vorrei che l'ultimo dei re fosse strangolato con gli intestini dell'ultimo dei preti. (Je voudrais, et ce sera le dernier et le plus ardent de mes souhaits, je voudrais que le dernier des rois fût étranglé avec les boyaux du dernier prêtre.)

.Come sarebbe sciocco prestar fede ai miracoli del paganesimo, così è estremamente sciocco prestare fede a quelli del cristianesimo, poiché gli uni e gli altri scaturiscono da uno stesso principio di errori, di illusioni, di menzogne.

.È evidente, quindi, che i suddetti libri Sacri, non essendo stati scritti sotto ispirazione divina, non possono in alcun modo servire come testimonianza della verità; di conseguenza, i nostri Christicoles pretendono invano di utilizzarli come testimonianza infallibile, per provare la verità della loro religione.

.Finitela dunque di ingannare gli uomini con sciocche paure e vane speranze, e smettetela anche di propinare loro idee false sulla grandezza, potenza, bontà, saggezza infinita di un Dio che non esiste, non è mai esistito e non esisterà mai.

.I selvaggi, come tutti gli ignoranti, attribuiscono a qualche "spirito" tutti gli effetti dei quali, per la loro inesperienza, non riescono a rintracciare le vere cause. Chiedete a un selvaggio che cosa fa muovere il vostro orologio: vi risponderà: «Uno spirito». Chiedete ai nostri savi che cosa fa muovere l'universo: vi risponderanno: «Uno spirito».

.La fede, credenza cieca che serve da fondamento a tutte le religioni, non è che fonte di errori, illusioni, imposture. […] Questo modo di credere è nondimeno sempre cieco, poiché le religioni non dànno, né riuscirebbero mai a dare, alcuna prova chiara, sicura e convincente, della verità dei loro presunti santi Misteri o delle loro Rivelazioni divine.

.Non ci sia religione diversa da quella che consiste nell'abolire completamente la tirannide e il culto degli dèi e dei loro idoli.

.Pochissima gente avrebbe un Dio se tanta gente non avesse fatto di tutto per dargliene uno.

.Quand'anche tutti i monaci e tutti i preti celebrassero ognuno venti, trenta e persino cinquanta messe al giorno, tutte queste insieme non varrebbero un chiodo, come si dice abitualmente. Un chiodo è utile e necessario, e non si potrebbe farne a meno in svariate occasioni; ma tutte le preghiere, le orazioni e le messe che i monaci e gli altri preti potrebbero dire, non servono a nulla, e valgono solo a far guadagnare danaro a coloro che le dicono.

.Se crediamo a delle assurdità, commetteremo delle atrocità.

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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 12:54 
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Non faccio altro che postare....
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Bhe non ce molto da stupirsi, è la chiesa stessa che esilia Lucifero dal paradiso eticchettandolo come il diavolo, Lucifero (il portatore di luce, quindi conoscenza).
é nel pieno interesse del clero mantenere il popolo nell'ignoranza in modo che nessuno possa controbattere al loro potere.

Detto questo sono sono convinto che una forma di Dio esista veramente (ho fede) ma sono altresi convinto che il clero romano non ci abbia nulla a che fare.

Ho conosciuto Preti veramente eccezionali ma .... di "PERSONE" eccezionali nel mondo ce ne sono tante e che siano preti o meno non fa la differenza. Il problema è che ce ne vorrebbero molte di piu.

Bye

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Sullo zerbino di Chuck Norris c'è scritto "addio"

L'ombra di Chuck Norris è a colori.


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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 13:09 
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Iscritto il: lun 12 dic, 2005 00:00
Messaggi: 2251
Un bellissimo estratto sul Prete "ateo":
Cita:
L'UOMO - LA VITA
Jean Meslier è nato nel 1664 a Mazeny (Champagne) da una famiglia benestante di mercanti di stoffe.
Adolescente, frequenta con profitto la scuola parrocchiale di Mazeny e poi la famiglia, su suggerimento del parroco, lo interna per cinque anni nel seminario di Reims.
Non era esattamente quello che il giovane avrebbe voluto ma Jean, ragazzo intelligente, tranquillo e posato, non se la sente di opporsi al desiderio dei parenti ed accetta, di buon grado, di essere avviato alla carriera ecclesiastica.

Resta pertanto in seminario per cinque anni e ne esce, nel 1689, ordinato sacerdote. Jean, che ha ora 25 anni ed un curriculum scolastico di tutto rispetto, lodato dagli insegnanti del seminario, viene subito nominato curato presso la parrocchia di Ètrèpigny e Balaives, situata nelle Ardenne (Champagne), nei pressi di Mésières.
Ci resterà per tutta la vita, sino al giorno della sua morte, avvenuta il 30 Giugno 1729, all'età di 65 anni. Viene sepolto nel parco del Castello di Ètrèpigny.

Meslier conduce una vita tranquilla, se non agiata, considerato che la parrocchia è situata in una zona agricola abbastanza ricca e i parrocchiani non hanno troppi problemi a versare alla chiesa le decime allora dovute; e poi il Meslier non accampa in proposito troppe pretese.
I tre, quattro vescovi che si sono succeduti, in quel periodo, nel vescovado di Mézières, hanno sempre lodato Meslier per come esercitava il suo ministero e lo ritenevano un prete affidabile, probo e del tutto degno di fiducia. Nulla lasciava presagire lo scandalo che sarebbe scoppiato dopo la morte del parroco.

L'OPERA
Alcuni autori hanno sostenuto l'ipotesi che Jean Meslier avesse già maturato il suo ateismo ai tempi del seminario, cosa del tutto plausibile trattandosi di persona dotata di non comune intelligenza e di un acuto spirito critico. Costretto a studiare a fondo i testi canonici sui quali venivano formati i preti dell'epoca, avrà in seguito ben 35 anni di tempo per rimeditarli e reinterpretarli in chiave razionale, essendo la stesura del suo "testamento" iniziata nel 1724.

Ci si domanda quali letture abbia avuto la possibilità di fare nell'ambito ristretto e circoscritto della sua parrocchia, durante i 35 anni che hanno preceduto la stesura della sua opera. Certamente conosceva, se non tutti, almeno parte dei lavori di scrittori quali Epicuro, Lucrezio, Montaigne, Malebranche, Fenelon, Spinoza, Cartesio ed altri che vengono da lui citati nel suo testo. Non è invece chiaro se abbia avuto la possibilità di consultare i numerosi testi anti religiosi ed atei che, all'epoca, circolavano clandestinamente e in forma manoscritta per tutta l'Europa, specialmente presso le Corti e la nobiltà. Dopo la sua morte non si è trovato nulla nel suo studio che possa farlo supporre. E poi, bisogna tenere conto che tali testi erano costosissimi da acquistare, certamente fuori dalla portata dei mezzi finanziari di un curato di campagna.

Altra domanda che molti si sono posta è questa: Jean Meslier era un giansenista? A tale domanda nessuno ha potuto dare una risposta soddisfacente. Se non era un giansenista certamente era al corrente delle dispute che hanno imperversato, nell'ambito della chiesa cristiana, per tutto il 1600 e sino ai primi decenni del 1700. Quasi certamente era giansenista qualche prete delle parrocchie vicine alla sua, visto che ha voluto affidare a loro le copie del suo testo, dopo la morte. (v. Giansenismo)

In effetti Jean Maslier, se si esclude la sua opera fondamentale, come uomo non ha lasciato nulla di sé che possa essere utilizzato per ricavarne una biografia men che superficiale; ha trascorso la vita nella sua parrocchia schivo di riconoscimenti, in tutta modestia ed umiltà senza alcun segno di quelle che potevano essere le sue ambizioni e i suoi desideri.

Siamo nel 1724, Meslier ha 60 anni e, cosciente che la sua vita è ormai sulla via del tramonto, pone mano al suo testamento, affidando alle carte ciò che aveva meditato in silenzio per quasi tutta la sua esistenza: la più completa e spietata critica di tutte le religioni in generale e di quella cristiana in particolare. L'opera che ne risulta è tale che lo scandalo non poteva essere più sensazionale.

Nessuno, in quell'epoca, aveva mai osato giungere a tanto!

Lavorando di notte, al fioco lume di una candela, Meslier mette insieme 366 fogli densi di una scrittura minuta e precisa, mettendo a nudo tutte le storture, le menzogne e le iniquità che sono alla base delle religioni allora conosciute. Il titolo ridondante che inizia il lavoro è del tutto esplicativo:

Memoria dei pensieri e dei sentimenti di Jean Meslier, prete, curato di Ètrèpigny e di Balaives, su una parte degli errori e degli abusi del comportamento e del governo degli uomini da cui si dimostrano in modo chiaro ed evidente le vanità e le falsità di tutte le divinitè e di tutte le religioni del mondo, affinché sia diretto ai suoi parrocchiani dopo la sua morte e per essere usata da loro e da tutti i loro simili quale testimonianza di verità.

Terminata la stesura dell'originale Meslier si rende conto che una sola copia può essere facilmente fatta sparire. Si arma quindi di infinita pazienza e per quasi un anno intero ricopia l'originale ottenendone altre due copie. Per queste ricopiature si stima abbia impiegato non meno di 1000 ore di lavoro, tenuto conto che la prima edizione stampata, realizzata molti anni dopo, ha dato origine ad un volume di ben 1200 pagine.

Il testamento di Meslier si articola in otto parti fondamentali:
Non sono che invenzioni umane.
La fede, "credenza cieca", è un principio di errori, di illusioni e di raggiri.
Falsitàdelle presunte visioni e rivelazioni divine.
Vanità e falsità delle presunte profezie dell'Antico Testamento.
Errori della dottrina e della morale della religione cristiana.
La religione cristiana autorizza le prepotenze e la tirannia dei grandi.
Falsità della presunta esistenza della divinità.
Falsità dell'idea della spiritualità e dell'immortalità dell'anima.
Ora Jean Meslier è in pace con se stesso e attende serenamente la morte; qualcosa gli dice che non ha lavorato invano.
Quando sente prossima la sua fine prende ancora carta e penna e redige due messaggi. Il primo è indirizzato al suo futuro successore, di cui non conosce naturalmente il nome:

Al Signor Curato ..............,
giunto a questo punto non ho più alcuna difficoltà a dire il vero.
Non so che cosa penserete di me ne come mi giudicherete sul perché mi sia messo tale idea in testa e sul proponimento di realizzarla.
Probabilmente giudicherete questo mio lavoro come un atto di follia e di temerarietà.

Il secondo messaggio, che verrà unito al primo in una stessa busta, recita:

Ai Signori Curati del vicinato,
indipendentemente dalle ragioni in base alle quali si crede o non si crede, ciò che ci insegna la nostra religione è l'obbligo di credere in maniera assoluta.
Sono sicuro che se voi vi affidaste alla semplice natura dei vostri intelletti, vedreste chiaramente, come io ho visto, che tutte le religioni di questo mondo sono soltanto invenzioni dell'uomo e che tutto ciò che la religione insegna e vi obbliga a credere sul sovrannaturale e sul divino, alla fine non è altro che errore, menzogna, illusione ed inganno.
Invece di inveire contro di me vi esorto ad approfondire se tutto ciò che ho scritto è vero; se non è vero confutatemi ma se vi ho convinti allora non esitate ad intervenire per difendere la verità ed aiutare le genti che soffrono sotto il giogo della tirannia, dei sopprusi e delle superstizioni.
Ma visto che anch'io non ho avuto il coraggio di spingermi oltre, evitate di dichiararvi apertamente, durante la vostra esistenza, contro questi detestabili errori. Cercate per ora di stare zitti ma almeno alla fine dei vostri giorni dichiaratevi in favore della verità.
[ . . . . . . . . . . ]
Smettetela di essere idolatri e di adorare delle fragili statuette di pasta e di adorare le statue di gesso, d'oro e d'argento.
[ . . . ]
Smettete di divertirvi ad interpretare e a spiegare in senso figurato, allegorico e mistico delle scritture vuote che ritenete sacre e divine; voi date loro il senso che volete e fate loro dire tutto ciò che volete per mezzo di presunti significati spirituali e allegorici che voi create per loro, che tendete di attribuire loro, al fine di trovarci e di farci trovare delle supposte verità che non esistono e che non sono mai esistite.
[ . . . ]
Perché manifestate disprezzo per la povera gente e minacciate condanne eterne per dei piccoli peccati invece di protestare contro le rapine pubbliche, contro le palesi ingiustizie dei governanti che depredano, calpestano, rovinano i popoli, li opprimono e sono la vera causa di tutti i mali e di tutte le miserie che prostrano le genti?
[ . . . ]
Tocca a voi educare la gente, non negli errori dell'idolatria, non nella varietà delle superstizioni, ma nella conoscenza della verità e della giustizia, nella conoscenza di ogni virtù e dei buoni costumi: siete pagati per questo.
[ . . . ]
Per tutto il resto non mi curo di ciò che penserete di me: allora sarò morto e i morti sono fuori dalla portata dei vivi, i morti sono niente.

L'estrema prudenza di Meslier, che lo ha indotto a rendere nota la sua fatica solo dopo la morte e l'esortazione agli altri curati a non esporsi troppo, ha dei solidi motivi. Conosceva benissimo la sorte di Lefèvre bruciato vivo a Reims, di Guillaume curato di Fresnes, di Pietro Giannone e di tanti altri anticlericali messi sbrigativamente a tacere. Per quello che personalmente poteva riguardarlo si era espresso più che chiaramente:

Che i preti, i predicatori facciano ciò che vogliono del mio corpo; che lo squarcino, lo riducano in pezzi, lo brucino o lo arrostiscano, che lo mangino, se vorranno, in qualunque salsa; ciò non mi crea nessun particolare problema. Sarò allora interamente fuori della loro portata e nulla sarà più in grado di farmi paura.

LO SCANDALO
Il 30 Giugno 1729 Jean Meslier muore e il 9 Luglio seguente arriva il curato sostitutivo inviato dal vescovo, l'abate Guillotin.
L'ignaro abate prende visione dei due messaggi nonché delle tre copie del testamento e allibisce. Non sa quale comportamento tenere. Alla fine prevale il buon senso e, visto che le volontà di un defunto vanno sempre rispettate, convoca i curati del vicinato e li mette al corrente della situazione.
Prima di informare della cosa l'autorità ecclesiastica, i curati decidono di prendere visione del testamento; la sua lettura comporta un certo tempo e intanto la voce si diffonde.

Che un prete, dopo quarant'anni di ministero rinneghi la propria fede, spiegandone puntigliosamente i motivi, è una cosa enorme anche per un secolo dai costumi abbastanza rilassati, quale era il 1700.

La notizia dilaga velocemente e giunge a Parigi, alla Corte e ai circoli nobiliari destando grande scalpore e un vasto interesse e anche il desiderio di entrare in possesso, a qualunque prezzo, di almeno una copia del lavoro.
Quando il grande vicario Le Bêgue giunge sul posto per arginare lo scandalo è ormai troppo tardi per ordinare la consueta distruzione dei testi; l'interesse pubblico è enorme e quindi è giocoforza scendere ad un compromesso: quello di affidare le copie del testamento agli Uffici Giudiziari di Mézières, di Rethel e di Saint Menehould dove, teoricamente, avrebbero dovuto essere occultate.

Questa decisione salverà i manoscritti dalla distruzione e dall'oblio in quanto, presso le dette cancellerie, copisti ben retribuiti dalla nobiltà e dalla ricca borghesia, cominceranno alacremente a produrre le prime copie, matrici di molte altre, che dilagheranno in Europa, giungendo presso tutte le Corti dell'epoca, a prezzi incredibili. Si parla, ma probabilmente è un'esagerazione, di 50 Luigi d'oro per una copia manoscritta; il prezzo più attendibile pare fosse 10 Luigi d'oro, comunque non poco se si tiene conto che, a quei tempi, 10 Luigi equivalevano al salario di un operaio, per 7, 8 mesi di lavoro.

DIFFUSIONE DEL TESTO
Nei primi anni seguenti la morte di Jean Meslier il Testamento, malgrado la fama che lo circonda, è noto solo a pochi privilegiati, quelli che sono in grado di acquistare una copia manoscritta.
In seguito diventa lentamente di pubblico dominio in tutta l'Europa, sia in maniera diretta che indiretta tramite la divulgazione, in forma sintetica, fatta da Voltaire. (v. La Diffusione)

L'ESTRATTO
Nella pagina seguente viene riportato L'Estratto redatto da Voltaire sul lavoro di Jean Meslier. Occorre però tenere conto di alcune precisazioni:

a) Voltaire, pur apprezzando il contributo dato da Meslier al movimento di lotta anticlericale, rifiuta parte del messaggio, sopratutto per ciò che riguarda la negazione dell'esistenza di Dio.
Com'è noto Voltaire era un deista convinto dell'esistenza di un Essere Supremo. La definizione che egli ne dà e nella quale si riconosce è la seguente:

Il deista (Théiste) è un uomo fermamente persuaso dell'esistenza di un Essere Supremo tanto benigno quanto potente, il quale ha fornito tutti gli esseri estesi, vegetali o dotati di sentimento, o di sentimento e ragione; e perpetua la loro specie, e punisce senza crudeltà i delitti e compensa con bontà le azioni virtuore.
. . .
. . .
. . .
(Voltaire - Dizionario Filosofico)

b) Nella sua "sintesi" prende in considerazione solo le prime sei parti del testamento e disconosce tutti gli altri argomenti che conducono alla definizione di quell'ateismo materialista che è alla base del pensiero di Meslier.

c) Le invocazioni a Dio, contenute alla fine del capitolo 6, sono state arbitrariamente inserite da Voltaire e non rispecchiano il pensiero di Meslier.


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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 13:37 
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*.* bella questa discussione mi piace un sakko.

la kiesa utilizza le povere menti per controllare i suoi interessi qualunque essi siano, da politici a quelli economici a quelli puramente sociali. sono sempre stato konvinto ke la religione kattolika e kome molte altre siano fonte di un unika storia rakkontata milioni di anni fa dalla quale si sono sviluppate le varie religioni e le vaire civiltà egiziani, maia, la civiltà della mesopotamia, fino ad arrivara al teatrino della chiesa cattolika. Io nn capisco perke ci sia ankora della gente ke crede nella kiesa ma ogni volta la risposta si pone inesorabile dinnanzi a me, la mente umana ha bisogno di credere in qualkosa ke nn riesce a kapire inspiegabile kosi da alleviare la sofferenza giornaliera. E' tutta una montatura fatta ha posta per ki crede in qualkosa di inspiegabile di fantastiko . . . se tolkien fosse nato milioni di anni fa al giorno d'oggi noi staremmo lodando Aragorn e gli altri personaggi .

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Sotto l'antica roseline il SantoGraal aspetta,che adorna d'opre di artisti incantati;calice e lama sorvegliano l'eletta,riposa infine sotto cieli stellati.
Io sono l'Alfa e l'Omega;il Giorno e la Notte;il Principio e la Fine;Io sono AION


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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 14:29 
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Nei libri di DUNE di frank Herbert le sorelle bene gesserit hanno un progetto di nome "Missionaria protectiva" che si propone di infiltare delle sorelle bene gesserit nei vari pianeti dell'impero per creare culti e religioni con il passare delle generazioni, in modo da permettere a delle eventuali sorelle in dificolta di atraccare ai suddetti pianeti e trovare aiuto nelle popolazioni del posto facendo riferimento a dei concetti religiosi standardizzati dalle stesse benegesserit.

Non male come idea :P manovrare le folle tramite la fede e profezie inculcate nei loro credi e detti popolari.

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Sullo zerbino di Chuck Norris c'è scritto "addio"

L'ombra di Chuck Norris è a colori.


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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 15:00 
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Iscritto il: dom 25 giu, 2006 23:00
Messaggi: 546
Località: Ivrea
Linwelin ha scritto:
Alla controcritica di Don Barbaglia, Cascioli ha risposto con una conferenza stampa dove smonta la risposta del prete citando gli stessi vangeli e relativi atti.
http://video.google.it/videoplay?docid= ... 0449144943

Don, ecco la tua prossima lettura: http://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Meslier


Alla quale è seguita la controconferenza di Barbaglia
http://video.google.it/videoplay?docid= ... 5106&hl=it

comunque argomento estremamente interessante, mo' leggo e guardo i video

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Dorn

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Il mondo è pericoloso non a causa di quelli che fanno
del male ma di quelli che guardano e lasciano fare.
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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: lun 14 apr, 2008 18:06 
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Braccia rubate all'agricoltura!
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Comunque a mio parere la cosa più importante è L'OVVIETà.
Ammesso che Cascioli sia un folle, che tutte le prove che ha portato siano idiozie, che Jean Meslier sia stato un povero idiota, e che tutti noi non abbiamo alcuna idea della storia ecclesiastica, è ESTREMAMENTE E TOTALMENTE OVVIO che la chiesa sia una totale truffa e presa in giro.
Ma anche senza logica o capacità di ragionamento, di fronte ad un ebete ritardato, la chiesa cattolica è una falsità che DA SEMPRE sfrutta l'ignorante e l'incapace. Ed è questo veramente da condannare senza nessuna remora.
Purtroppo gli insegnamenti inculcati nell'infanzia dei più impediscono a questi di poter intavolare alcun discorso sulla materia, perchè intimiditi da punizioni leggendarie. Provate per farvi due risate a iniziare un discorso del genere con un "credente" (si proprio quello che va tutte le domeniche in chiesa) e vedrete come cambia discorso rapidamente o diventa evasivo. :lol:
La missione del MAD sarebbe stata soprattutto questa, riuscire ad ogni costo a far ragionare i "soggetti svantaggiati" (un po come le vittime della Vanna Marchi) :lol:
Aggiungo infine che Cascioli ha querelato la chiesa anche per "abuso di credulità popolare" , ma personalmente avrei aggiunto "circonvenzione d'incapace" ed "associazione a delinquere".

P.s.: complimenti ad Aryna per il bel post e a Linwelin per il materiale postato.

http://www.jesusneverexisted.com/scholars-italian.html

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Strano gioco. L'unica mossa vincente è NON giocare.


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 Oggetto del messaggio: Re: La favola di Cristo
 Messaggio Inviato: mar 15 apr, 2008 02:52 
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Nel numero qualche post valido?!?!
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Iscritto il: sab 18 ago, 2007 23:00
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trovo il dibattito interessante, ma non c'è nessuno ke "crede" ke possa fare da contro parte??
i dibattiti senza opposizione sono poco costruttivi

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